Manca poco alla tre giorni in programma per l’edizione invernale del Carnevale storico di Bibbiena che quest’anno può contare su un’ampia partecipazione di bambini e ragazzi, protagonisti del progetto che ha visto coinvolte le classi della scuola primaria e media dell’istituto comprensivo Bernardo Dovizi di Bibbiena.
“Una tradizione, per mantenersi viva, ha bisogno di essere tramandata alle giovani generazioni, per questo i volontari della nostra associazione sono intervenuti in numerose classi trattando temi relativi alla storia del Carnevale, a musiche, canti, balli e costumi medievali” – ha spiegato il presidente Alessandro Giovannini in occasione del Consiglio comunale aperto per la presentazione della ragazza che nel 2023 dà il volto alla Mea: la bella popolana che secondo la leggenda fu rapita dal figlio del Conte Tarlati e poi restituita ai Fondaccini a seguito dei tumulti che ne erano scaturiti.
A vestire i panni di Bartolomea sarà Elena Gentile studentessa in Scienze dell’educazione, prossima alla Laurea e maestra della scuola primaria, che con i suoi alunni ha seguito le lezioni tenute dai volontari dell’associazione. Molto attiva nel volontariato, Elena si è vestita per la prima volta a quattro anni grazie alla mamma che è cresciuta tra le lastre del centro storico; dice di essere onorata di ricoprire il ruolo della mitica Mea, proprio per questo attaccamento alla tradizione di Bibbiena, testimoniata anche dalla nonna 95enne che le canta tutte le canzoni del Carnevale storico.
Ad affiancarla, nei panni del fidanzato Cecco, l’amico Francesco Biondi nato e cresciuto nel centro storico. Laureando in Scienze della comunicazione, Francesco lavora con la cooperativa Oros in alcuni infopoint turistici, tra cui quelli al Museo archeologico e alla biblioteca di Bibbiena. Tipo sportivo, da un anno pratica basket nella squadra UISP di Poppi, fa parte dell’associazione Noi che Bibbiena e da sempre partecipa al Carnevale storico, ma si veste per la prima volta ed è orgoglioso di questa nuova esperienza.
Questa tre giorni, che vede coinvolte molte associazioni di Bibbiena, prende il via sabato mattina alle ore 11.00 quando verrà piantato un piccolo ginepro nell’area verde Bosco di Casina insieme a una rappresentanza di studenti e insegnanti della scuola primaria. Il pomeriggio, dalle ore 15.00, sarà invece dedicato a bambini e famiglie con giochi medievali e intrattenimento a tema, grazie anche agli arcieri dell’associazione Compagnie degli Ubertini di Arezzo.
Domenica 19 lo spettacolo entra nel vivo alle ore 15.00 con la benedizione dei labari e dei gruppi nel sagrato della Propositura, cui seguirà il corteggio tra i borghi del centro storico, allestito con le bandiere dei rioni, con la partecipazione di vari gruppi della provincia. Al ritorno in piazza Tarlati il pomeriggio si animerà con i Cantori del Tarlati e gli spettacoli degli Sbandieratori e Musici Città di Bibbiena, per concludersi con l’immancabile rapimento della Mea da parte di Marco Tarlati. Sempre domenica e martedì, in piazzetta Camaiani, l’associazione AVIS preparerà piatti rustici e dolci.
Per il martedì grasso tradizione e leggenda si fondono: dopo la restituzione della Mea al suo popolo, in segno di riappacificazione tra Fondaccini e Piazzolini, quando il “Campanone” batterà le 17.00 verrà dato fuoco al Bello Pomo, tradizione che risale al lontano 1337 e che nel 2014 è valsa al Carnevale la medaglia per il “valore culturale e storico” da parte del Presidente della Repubblica.
Ad animare il centro storico ci sarà la Filarmonica Danilo Sereni e le ballerine di Universo Danza. Infine, martedì alle ore 21 i festeggiamenti proseguono nei locali della bocciofila con la cena aperta a tutta la cittadinanza, necessaria la prenotazione entro il 19 febbraio al 339/1116555.