di Andrea Giustini
Nella giornata di ieri Open, il giornale fondato da Enrico Mentana, ha pubblicato la notizia che Papa Francesco, riguardo i “diritti Lgbtq+”, avrebbe “risposto” ai “vescovi conservatori”. Anche su il Giornale, ad esempio, è stato scritto qualcosa di simile, con le presunte “randellate di Bergoglio” ai “tradizionalisti”. Tuttavia si tratta di una narrazione falsa o di una conclusione giornalistica infondata poiché le parole del Pontefice:
- Non sono una “risposta” ai così detti conservatori;
- Non si riferiscono a critiche rivoltegli nei giorni scorsi;
- Non riguardano la visione “dottrinale” cristiana dell’omosessualità, o il modo in cui essa viene considerata in Occidente, piuttosto la sua criminalizzazione.
Vediamo nello specifico il contesto delle dichiarazioni del Pontefice, cosa ha detto effettivamente e perché quanto scritto da Open è falso.
Analisi
Ieri, martedì 25 gennaio, Associated Press ha pubblicato alcuni stralci di un’intervista esclusiva a Papa Francesco, in cui sono stati affrontati i temi della Guerra in Ucraina, della Cina, dell’omosessualità, del processo di riforma della Chiesa Tedesca, delle critiche rivolte da alcuni esponenti della Santa Sede al Pontefice, e delle sue condizioni di salute.
Parlandone, sin dal titolo del pezzo poi pubblicato, Open ha riferito di una “risposta” del Papa in tema di omosessualità: “Diritti Lgbtqi+, il Papa risponde ai vescovi conservatori: «Dio ama tutti i suoi figli. Usate la tenerezza»”. Ed ha ribadito la cosa subito alla prima frase: “Dopo giorni di bordate, dirette e indirette, rivolte a lui, Papa Francesco ha deciso di rispondere”.
Messa così sembra che presunti “vescovi conservatori” abbiano espresso idee contro i diritti o la comunità LGBT, criticando per qualche aspetto il Pontefice, e che questo adesso gli abbia risposto.
“E lo ha fatto – ha continuato il giornale – puntualizzando anzitutto che Dio ama tutti i suoi figli così come sono: un invito ai vescovi cattolici ad accogliere le persone Lgbtq+ nella Chiesa. E, pare, nello specifico al cardinale tedesco Gerhard Ludwig Mueller, che in un’intervista aveva ribadito la posizione conservatrice secondo cui le coppie gay sono contro natura: «Dio ha creato l’uomo e la donna. Questa è la base della fede». E dei cardinali e vescovi che riconoscono il valore delle unioni omosessuali aveva detto: «Ci sono anche vescovi che hanno insegnato eresie»”.
Quindi Francesco, secondo Open, avrebbe evidentemente una visione dottrinale diversa e quindi avrebbe voluto rispondere in particolare a Mueller. Il problema è che le cose non stanno affatto così.
Cosa ha detto Mueller
In un’intervista delle settimane scorse, il cardinale ha enunciato dei “suggerimenti” al Papa. Fra le cose, si è espresso anche sulla “questione omosessualità”, in modo però diverso da quanto scritto da Open. Riferendosi nello specifico al rischio di una spaccatura nella Chiesa tedesca, a causa dei cosiddetti “progressisti” che, fra le cose, vorrebbero aprire alla benedizione di coppie gay, ha dichiarato:
«Non è possibile, perché è contro la parola di Dio. Il Signore ha benedetto solo il matrimonio tra un uomo e una donna, questa è la realtà rivelata della natura umana, e non si può fare ciò che si vuole». Aggiungendo che Papa Francesco «è già intervenuto più volte per cercare di arginare questo movimento».
Dunque non ha espresso nulla contro i “diritti LGBT” e soprattutto non ha criticato il Pontefice su questo argomento. Ha anzi illuminato una convergenza di pensiero fra lui e Francesco, il quale si è mosso non per avallare le idee del movimento così detto progressista tedesco, aperto alla benedizione gay, ma per per tenerlo a bada.
A confermarlo è la stessa intervista di Associated Press, dove Bergoglio si è detto preoccupato per “l’ideologia che prevale sullo Spirito Santo“, all’interno della chiesa tedesca:
«Here the danger is that something very, very ideological trickles in. When ideology gets involved in church processes, the Holy Spirit goes home, because ideology overcomes the Holy Spirit.»
Cosa ha detto il Papa sull’omosessualità
Durante l’intervista per Associated Press, il Papa ha dichiarato che l’omosessualità secondo l’insegnamento della Chiesa è un “peccato” e “intrinsecamente disordinata”, e tuttavia che “essere omosessuali non è un crimine”. Dunque ha criticato come “ingiuste” le leggi che tutt’oggi criminalizzano l’omosessualità, cioè, per intendersi, quelle che la considerano un reato e la puniscono.
“We are all children of God – ha detto Papa Francesco – and God loves us as we are and for the strength that each of us fights for our dignity”.
Ha fatto appello a quei vescovi che supportano simili leggi affinché cambino approccio e riconoscano anche la dignità delle persone omosessuali, e le accolgano nella Chiesa:
“These bishops have to have a process of conversion, (they shoul apply) tenderness, please, as God has for each one of us”.
Associated Press, dopo aver ricordato che tali leggi vigono ancora in 67 fra paesi e giurisdizioni del mondo, ha riferito che Francesco si è riferito in particolare a quanto avviene in Africa e in Medio Oriente:
“Francis’ remarks come ahead of a trip to Africa, where such laws are common, as they are in the Middle East. Many date from British colonial times or are inspired by Islamic law. Some Catholic bishops have strongly upheld them as consistent with Vatican teaching, while others have called for them to be overturned as a violation of basic human dignity”.
Conclusioni
Papa Francesco non ha “risposto” a nessuno sul tema omosessualità e diritti LGBT, men che meno al cardinale Gerhard Ludwig Mueller. Nell’intervista per Associated Press non ha espresso nulla di “epocale” o diverso rispetto alla classica dottrina della Chiesa, sia in generale che riguardo l’omosessualità.
Quel che ha fatto il giornale di Mentana, quindi, è stato inscenare un’inesistente “botta e risposta” fra Bergoglio e quelli che, in modo impreciso e denigratorio, ha arbitrariamente definito “vescovi conservatori”, come se sul tema omosessualità e sulla dottrina della Chiesa a riguardo avessero visioni diverse, quando in realtà, almeno da quello che emerge, non vi è alcun motivo per concluderlo.