lunedì, Dicembre 23, 2024

Ospedale del Casentino: unione d’intenti tra ASL Toscana sud est e Comuni della Vallata per il bene della comunità ed i servizi sanitari*

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“L’ospedale del Casentino a Bibbiena è da sempre un punto di riferimento fondamentale per l’intera vallata sia come presidio di cura ma anche come punto di sostegno a tutta la sanità territoriale, afferma la direttrice degli Ospedali aretini Barbara Innocenti.
In questa pandemia l’ospedale ha dimostrato di avere un valore fondamentale. Da gennaio, ad esempio abbiamo creato dentro lo stesso presidio ben 12 posti letto di cure intermedie per pazienti in uscita dal covid. La struttura ha gestito molto bene questa situazione che ha permesso all’ospedale covid centrale, il San Donato di Arezzo, di reggere l’urto dei contagi e dei ricoveri che nei primi mesi di quest’anno sono stati numerosi.

Oggi, proprio grazie ad esperienze come queste, siamo in grado di gestire i ricoveri covid in maniera molto più fluida ed integrata con i reparti degli ospedali stessi. Abbiamo superato la fase delle bolle covid sigillate che creavano chiusure di servizi.
Come azienda riconfermiamo la centralità degli ospedali periferici. A dimostrazione di ciò vorrei ricordare il potenziamento dei servizi di visita e cura di diabetologia e oculistica che sono partiti a Bibbiena proprio in questi giorni.

Come sistema sanitario, conclude la dott.ssa Innocenti, cerchiamo di fare tesoro della lezione della pandemia che ci ha insegnato soprattutto la centralità del paziente e l’importanza della medicina di prossimità, penso ad esempio al servizio delle USCA ed al nuovo ruolo dei MMG. Per cui sono molto soddisfatta dei risultati raggiunti dall’Ospedale del Casentino. Naturalmente ci sono ancora molte cose da fare ma siamo motivati ed abbiamo una squadra di grandi professionisti al lavoro.”

Filippo Vagnoli Sindaco di Bibbiena e presidente Conferenza dei Sindaci del Casentino: “La pandemia ci ha mostrato chiaramente l’importanza strategica dei piccoli presidi come l’ospedale di Bibbiena. Oggi, con la chiusura del piccolo reparto covid nel nosocomio, si apre o si dovrebbe aprire un nuovo percorso, almeno ce lo auguriamo. Un nuovo percorso che possa portare l’ospedale di Bibbiena ad essere al centro di un progetto più ampio che coinvolga centro e periferie. I piccoli presidi lo sono di fatto e di diritto e si sono conquistati sul campo, un ruolo importante.
Da qui non possiamo tornare indietro. Mi auspico che da oggi si passi velocemente a dare più forza a questi presidi partendo proprio dai medici che mancano. Ringrazio tutti coloro che, in questo periodo, hanno fatto funzionare in modo corretto questo reparto, senza impattare sugli altri servizi, medici, infermieri e operatori sanitari.
Certamente, conclude Vagnoli, il repartino covid ci ha reso più consapevoli del nostro ruolo e ci ha dato, anche come amministratori, un motivo in più per continuare sulla strada della verifica sul giusto funzionamento dei servizi ospedalieri che rappresentano uno dei baluardi contro lo spopolamento di questi territori”.

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