di Stefano Pezzola
Italian Connection è il nome utilizzato dai magistrati belgi in relazione allo scandalo Qatar.
In manette quattro persone accusate di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio.
Le autorità hanno messo i sigilli agli uffici di una serie di collaboratori e assistenti, tutti italiani.
Coinvolto l’arrestato Francesco Giorgi, compagno della vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili, ma non solo: perquisizioni e sigilli per gli uffici di altri quattro collaboratori.
I sigilli sono stati posti anche all’ufficio dell’attuale assistente dell’europarlamentare DEM Alessandra Moretti (non indagata).
Protagonista di un viaggio a Doha per un summit con il ministro del Lavoro qatariota, l’esponente Pd ha già precisato di aver votato sul Qatar secondo le indicazioni del gruppo.
Fonte:
https://www.liberoquotidiano.it/news/europa/34178787/alessandra-moretti-qatar-gate-querele-raffica-cosa-scriveva.html
In attesa che le indagini degli inquirenti proseguano, l’europarlamentare Alessandra Moretti minaccia querele perché non vuole che il suo nome venga accostato al Qatar.
Non mi sono mai piaciuti i processi sommari a mezzo organi di stampa e quindi preferisco rimanere in attesa confidando nel lavoro della magistratura internazionale volto ad identificare ed arrestare tutte le persone coinvolte in questo ennesimo scandalo.
Mi piace però sbloccare un ricordo che non c’entra nulla pubblicando un video tratto dalla trasmissione Diritto e Rovescio allorché Alessandra Moretti ricordava un progetto di un comune italiano per coprire temporaneamente i simboli religiosi in caso vi fosse un funerale laico.