di Stefano Pezzola
Pronti, attenti, via!
È partita la campagna vaccinale per la fascia di età 5-11 anni con ricchi premi e cotillon.
In Lombardia viene regalato un ingresso gratuito a Gardaland.
Viene anche consegnata una attestazione di bambino coraggioso con la scritta “ha dimostrato il merito di aver intrapreso una missione straordinaria contro il coronavirus”, chiaramente di colore rigorosamente green.
Ai bambini viene donata una lettera predisposta dalla Regione con scritto “ricordati che alla seconda dose potrai ritirare una calamitina della Pimpa”, il tutto chiaramente sotto l’occhio attento e premuroso dell’Area Manager di Pfizer immortalato in selfie spensierati assieme agli operatori vaccinali.
A Napoli si regalano palloni per i maschietti e bambole per le bambine.
E sono ventiquattro i punti delineati dai pediatri, corrispondenti ad altrettante ragioni, che rendono necessaria la vaccinazione anche nei più piccoli.
Evitando di riportarli tutti per non annoiare il lettore attento e informato, mi limito a segnalarne alcuni contenenti certezze quasi lapidarie.
- I vaccini contro il Covid sono lo strumento più efficace e sicuro che abbiamo per contrastare la diffusione di Sars-CoV-2 e la vaccinazione contro Covid è un diritto dei bambini esattamente come per gli adulti;
- I bambini tra 5 e 11 anni non sono al riparo dal virus e una parte consistente dei nuovi contagiati ha questa età. Il vaccino non deprime la capacità del bambino di rispondere alle infezioni ma, al contrario, permette al sistema immunitario di lavorare “in sicurezza” producendo delle armi di difesa in caso di esposizione al virus.
- Sebbene l’infezione da Sars-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi può causare una patologia grave come la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva.
- Il long Covid, che consiste nella persistenza di sintomi patologici quali stanchezza, difficoltà alla concentrazione, malessere, anche a distanza di 3 mesi dall’infezione anche lieve da Sars-CoV-2, è una realtà crescente anche in età pediatrica e può impattare sul complessivo benessere fisico e soprattutto psicologico del bambino.
- Lo stress causato dalla pandemia, la chiusura prolungata delle scuole e l’interruzione delle attività sportive e ricreative hanno avuto un effetto devastante sulla salute mentale dei bambini e sullo sviluppo della loro personalità e, pertanto, vanno evitati, abbattendo drasticamente con la vaccinazione la circolazione del virus in tutte le fasce d’età, anche in quella pediatrica.
Preme ricordare ai genitori disattenti e non inclini ad informarsi, che la sperimentazione del vaccino Comirnaty pediatrico di Pfizer BioNTech è iniziata il 24 marzo 2021 e la conclusione del trailer sarà il 23 luglio 2024.
Vedi pagina 68) dell’allegato documento
Il vaccino è sperimentale, punto!
State accettando – qualcuno probabilmente inconsapevolmente – di partecipare gratuitamente a questa sperimentazione che terminerà tra tre anni, mettendo a rischio e pericolo la salute dei Vostri bambini.
Soltanto in quella data saranno disponibili i dati sulle reali conseguenze di questa campagna di vaccinazione.
La rivista scientifica Natura ci ricorda inoltre che la Spike nei topo ha superato la barriera ematoencefalica!
Ma oggi la cosa che fa veramente paura – anche piu’ della proteina Spike – è l’inappellabilità della censura sui media e i social network.
E mentre il vaccino viene inoculato ai bambini 5-11 anni in pieno stile da propaganda di regime, come era ampiamente prevedibile c’è chi non si accontenta e programma già di procedere alla vaccinazione della fascia di età 6 mesi – 5 anni.
Lo ha detto il sottosegretario alla salute Andrea Costa affermando che “confidiamo che già entro fine marzo prossimo possa arrivare anche il vaccino per i più piccoli. Attendiamo con grande fiducia il lavoro della scienza, che ogni giorno ci mette a disposizione le armi giuste per contrastare la pandemia”.
Al peggio ormai non c’è piu’ fine, con buona pace del buon senso.