domenica, Dicembre 22, 2024

Trasfusione di sangue in elicottero: una possibilità in più di salvare una vita

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Trasfusioni di sangue in elicottero. Da oggi, prima iniziativa in Italia, nei 118 dell’Asl Toscana sud est e della base di elisoccorso presso l’ospedale Maggiore di Bologna. Servizio progettato insieme e attivato insieme.

Negli elicotteri di soccorso saranno a bordo, in un apposito contenitore refrigerato, 2 sacche di sangue universale 0 Rh negativo, corrispondenti a 750 cc e 2 grammi di fibrinogeno, farmaco che serve a recuperare la capacita di coagulazione del sangue, per il trattamento, sul luogo dell’incidente, dei pazienti traumatizzati emorragici. L’elisoccorso di Grosseto compie circa 1.200 missioni l’anno e vola in arco diurno e notturno, sia su terra che su mare dal 1999, è infatti dello scorso anno la celebrazione del ventennale.

Il nuovo servizio si chiama Blob, acronimo di Blood on Board, anglicismo anche in omaggio alla matrice del progetto. Da alcuni anni, i servizi di elisoccorso inglesi hanno adottato la trasfusione direttamente sul luogo dell’emergenza e gli esiti sono confortanti: effettuare la trasfusione sul luogo dell’incidente permette, infatti, una riduzione della mortalità preospedaliera dei traumi emorragici del 15% e una riduzione complessiva della mortalità di oltre il 5%. Nel trauma, lo shock emorragico è una delle principali cause di morte e rappresenta fino al 50% delle morti potenzialmente prevenibili.

Asl Toscana sud est e Bologna hanno dovuto anche superare problemi dettati dalle norme italiane. La legislazione sull’utilizzo del sangue, molto ferrea e con procedure complesse per garantire standard di sicurezza elevati, e la necessità di conservarlo ad una temperatura corretta e costante, avevano impedito finora di poter utilizzare sacche di sangue in ambienti preospedalieri.

Il progetto Blob è riuscito a trovare una soluzione. Quando l’elisoccorso non è in volo, le sacche vengono mantenute, a temperatura corretta e costante, in un apposito contenitore, già in uso in ambito militare, presso la basi dell’elisoccorso di Bologna e Grosseto. Le sacche, inoltre, sono costantemente tracciate e controllate, secondo un percorso validato ai sensi dalla normativa europea, dai Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale.

“In elicottero – ricorda Stefano Barbadori, responsabile UOS Elisoccorso Grosseto – avremo due sacche di sangue zero negativo pronte ad essere somministrate ai pazienti, direttamente sulla scena di un evento traumatico, al pari di quanto avviene nelle shock room dei Dipartimenti Emergenza. Con Bologna ci siamo fatti anche promotori di uno studio scientifico che analizzerà la gestione dello shock emorragico nelle basi di elisoccorso nazionali in modo da capire quali pratiche vengano messe in atto e quando l’uso del sangue preospedaliero potrà fare la differenza realmente. Il nostro grazie va a tutti quelli che hanno lavorato a questo progetto: dalla Direzione aziendale che ha scommesso su di noi, ai trasfusionisti, ai donatori senza la cui opera di generosità umana non sarebbe possibile salvare vite con questa preziosissima risorsa”.

“La base di elisoccorso di Grosseto, inserita nel sistema di elisoccorso della Regione Toscana, si è da sempre distinta per qualità e quantità di lavoro svolto – commenta Massimo Mandò, Direttore del Dipartimento emergenza e urgenza della Asl Toscana sud est – Così come nel volo notturno, nel volo su mare, nell’uso dei visori notturni NVG, anche con il BLOB, dimostra di sapere essere in prima fila nell’innovazione e nella risposta ai bisogni di salute della popolazione del sud est della Toscana e non solo. Nel complimentarmi con lo staff medico infermieristico della UOS Elisoccorso e con la Direzione Aziendale che ha saputo credere ed investire in questa sfida, svolta insieme alla base di Elisoccorso di Bologna (da sempre punto di riferimento in Italia per il soccorso a trauma), voglio rivolgere un ringraziamento anche ai donatori che ci consentono di avere emazie disponibili per i nostri pazienti in ogni setting. Mi auguro che la partenza di questo servizio importantissimo sia anche l’occasione per stimolare altri e nuovi donatori ad offrire generosamente la propria opera per non far mai mancare ai pazienti cure di altissima qualità”.

“I nostri medici e i nostro operatori sono stati bravi non una ma tre volte – commenta Antonio D’Urso, Direttore generale della Asl Toscana sud est – La prima: si sono guardati intorno, hanno studiato ed hanno trasferito in Italia un’esperienza di avanguardia come quella del London Air Ambulance. La seconda: hanno collaborato con un’altra struttura di eccellenza, quella di Bologna, ed hanno organizzato insieme il nuovo servizio superando anche difficoltà normative che in Italia non sono mai di poco conto. La terza: offrono alle persone a rischio di vita una possibilità in più di salvezza. Chi interviene sulle scena di un incidente ha un’enorme responsabilità e deve avere ogni strumento e ogni opzione possibile per svolgere il suo lavoro. Blob è adesso una di queste”.

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