di Stefano Pezzola
Si fa un gran parlare da alcune settimane dell’aumento di miocarditi e pericarditi nei giovani.
Incremento ricondotto dai quotidiani nazionali “esclusivamente” ai postumi dell’infezione Sars Cov-2 e della contrazione della malattia Covid-19.
Insomma, soltanto i non vaccinati guariti dalla Covid-19 sembrano rientrare in questa nutrita coorte di giovani che debbono affrontare improvvisi problemi cardiaci, talvolta con conseguenze molto gravi.
“Sembra” appunto, poiché poi incontri del tutto casualmente uno studio pubblicato nel Journal of Clinical Medicne già nell’aprile 2022 dal titolo “The Incidence of Myocarditis and Pericarditis in Post COVID-19 Unvaccinated Patients—A Large Population-Based Study” e tutto diventa molto piu’ chiaro.
Al seguente link è possibile scaricare lo studio integrale in formato pdf (Journal of Clinical Medicine).
Leggiamo assieme le conclusioni dello studio.
“I nostri dati suggeriscono che non vi è alcun aumento dell’incidenza di miocardite e pericardite nei pazienti guariti da COVID-19 rispetto ai controlli abbinati non infetti. Saranno necessari ulteriori studi a lungo termine per stimare l’incidenza di pericardite e miocardite nei pazienti con diagnosi di COVID-19“.
Lo studio è stato condotto in conformità con la Dichiarazione di Helsinki e approvato dall’Institutional Review Board del Kaplan Medical Center.
La miocardite e la pericardite sono potenziali sequele cardiache post-acute dell’infezione da COVID-19, derivanti da risposte immunitarie adattative.
Gli studiosi hanno mirato a studiare l’incidenza della miocardite e della pericardite post-acuta COVID-19.
Studio di coorte retrospettivo su 196.992 adulti dopo l’infezione da COVID-19 nei membri dei servizi sanitari Clalit in Israele tra marzo 2020 e gennaio 2021.
Le diagnosi di miocardite ospedaliera e pericardite sono state recuperate dal giorno 10 dopo PCR positivo. Il follow-up è stato censurato il 28 febbraio 2021, con un’osservazione minima di 18 giorni.
La coorte di controllo di 590.976 adulti con almeno una PCR negativa e nessuna PCR positiva erano abbinati per età e sesso.
Poiché il programma di vaccinazione israeliano è stato avviato il 20 dicembre 2020, la corrispondenza del periodo di tempo della coorte di controllo è stata calcolata a ritroso dal 15 dicembre 2020.
Nove pazienti post-COVID-19 hanno sviluppato miocardite (0,0046%) e undici pazienti sono stati diagnosticati con pericardite (0,0056%).
Nella coorte di controllo, 27 pazienti avevano miocardite (0,0046%) e 52 avevano pericardite (0,0088%).
L’età (hazard ratio aggiustato [aHR] 0,96, intervallo di confidenza al 95% [CI]; da 0,93 a 1,00) e il sesso maschile (aHR 4,42; IC 95%, da 1,64 a 11,96) sono stati associati a miocardite.
Il sesso maschile (aHR 1,93; 95% CI da 1,09 a 3,41) e la malattia vascolare periferica (aHR 4,20; 95% CI da 1,50 a 11,72) sono stati associati alla pericardite. L’infezione post COVID-19 non è stata associata né a miocardite (aHR 1,08; IC 95% da 0,45 a 2,56) né a pericardite (aHR 0,53; IC 95% da 0,25 a 1,13).
Gli studiosi non hanno quindi osservato un aumento dell’incidenza né di pericardite né di miocardite nei pazienti adulti che si stanno riprendendo dall’infezione da COVID-19.