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“Z Generation meets Theatre” in versione autunnale: apre Paolo Benvegnù

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Da giovedì 5 a sabato 7 novembre torna la rassegna teatrale Z Generation meets Theatre, il progetto ad ampio respiro portato avanti da Officine della Cultura che guarda al teatro come luogo privilegiato per l’incontro e il confronto tra le generazioni. La seconda edizione della rassegna riprende il suo cammino dopo l’interruzione del mese di marzo e lo fa in un momento ancora di grande preoccupazione e di distanziamento sociale ma con la volontà di tenere accesa la relazione vitale tra il teatro e i suoi protagonisti, sulla scena, dietro le quinte e in sala.

Così Luca Roccia Baldini, direttore artistico della rassegna, presenta il secondo atto autunnale: «Come ha recentemente dimostrato l’AGIS, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, il teatro è un luogo sicuro. Lo è stato per tutta l’estate, nel duo diventare piazza e arena, lo è ancora oggi. E di teatro, di spettacolo dal vivo ne abbiamo proprio oggi più che mai il bisogno, per i tanti lavoratori che ne fanno parte, certo, ma per continuare quel dialogo “dal vivo” che è la parte più creativa, generosa ed emozionante del nostro essere umani, come il lockdown stesso della recente primavera, per tanti aspetti, ha dimostrato».

Tutti gli appuntamenti andranno in scena in doppia replica, alle ore 18:30 e alle ore 21:30. Una scelta necessaria data la ridotta capienza dei teatri ma che potrà consentire la sperimentazione di una partecipazione allo spettacolo in orari insoliti, offrendo dunque anche ad un pubblico abituato a non muoversi a sera inoltrata di prendere parte agli eventi.

L’incontro inaugurale della rassegna avverrà al Teatro Verdi di Monte San Savino giovedì 5 novembre 2020. Ad aprire la scena sarà il debutto in teatro del nuovo tour del cantautore Paolo Benvegnù, “Dell’odio dell’innocenza tour”, il grande ritorno di uno dei più interessanti cantautori italiani con la nuova band, nei club e nei teatri di tutta Italia, anticipato dall’uscita del suo nuovo disco. Anche Mina ha reinterpretato una sua canzone “Io e Te”, ma con i suoi brani si sono confrontate artiste del calibro di Irene Grandi (È solo un sogno), Giusy Ferreri e Marina Rei (Il mare verticale). Benvegnù, chitarrista-cantante fondatore degli Scisma, imprescindibile gruppo alternative-rock italiano, vanta una carriera ricca di produzioni e collaborazioni – “Dell’odio dell’innocenza” è stato finalista al Premio Tenco 2020 – oltre ad un affetto straordinario per Arezzo, dove ha risieduto per alcuni anni, Monte San Savino e il Teatro Verdi.

Venerdì 6 novembre 2020, sempre alle ore 18:30 e 21:30, la rassegna si sposterà al Teatro Pietro Aretino di Arezzo con “L’eco della falena” presentato dal Cantiere Artaud. L’eco della falena è una ricerca sul tempo come ricordo, memoria felice dell’infanzia, memoria traumatica, che si fa assenza e mancanza, un tempo che scorre e porta via le persone care, che cura e invecchia il corpo, che trasforma le azioni in abitudine, un tempo che vorremmo possedere con violenza, gestire, ma che scivola dalle mani e si fa spesso paura del futuro in quanto ignoto. Anime in attesa, ispirate alla vita e alle opere di Virginia Woolf, si materializzano in scena svelandoci la loro melanconica natura. In scena Sara Bonci e Filippo Mugnai per un progetto firmato sulle scene e la regia da Ciro Gallorano. Disegno luci Federico Calzini e Ciro Gallorano. Tecnico del suono Francesco Checcacci. Una produzione che racconta le residenze artistiche presso Teatro Comunale di Bucine / Diesis Teatrango, Teatro Verdi di Monte San Savino / Officine della Cultura, MiBACT – Regione Umbria – CURA – Centro Teatrale Umbro, realizzato con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

Appuntamento conclusivo sabato 7 novembre 2020 ancora al Teatro Pietro Aretino di Arezzo con “Farsi fuori” a firma di Psicopompoteatro con Luisa Merloni e Marco Quaglia, voce Alessandra Di Lernia, disegno luci Marco Gaurrera, scenografie Gianluca Moro, collaborazione artistica Fiora Blasi, assistente alla regia Cristiano Demurtas, testo e regia Luisa Merloni. Cosa accadrebbe se oggi piombasse l’Arcangelo Gabriele davanti a una donna di circa 40 anni, una donna emancipata, magari proprio un’artista del contemporaneo? E se la donna in questione dicesse “ci devo pensare”? È quello che accade in Farsi fuori, dove l’Arcangelo arriva a interrompere l’inizio dello spettacolo con la sua famosa Annunciazione. Il dialogo tra la donna e l’angelo diventa un viaggio attraverso gli stereotipi sulla maternità e la difficoltà delle donne di scegliere liberamente.

Costo dei biglietti per la partecipazione agli eventi di Z Generation meets Theatre: intero € 10 – under 30 € 5. Abbonamento per i tre spettacoli: € 15.

Info e prevendite: Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo – tel. 0575 27961 – 338 8431111 – dal lunedì al venerdì ore 10-13 e 15:30-18; Circuito BoxOfficeToscana/Ticketone. Biglietteria il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo. Ulteriori informazioni visitando il sito www.officinedellacultura.org.

Z Generation meets Theatre, un progetto di Officine della Cultura, può andare in scena grazie al contributo di Regione Toscana, Comune di Arezzo, Fondazione CR Firenze e Fondazione Guido d’Arezzo; in collaborazione con Rete Teatrale Aretina e RAT Residenze Artistiche Toscane.

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